Per lavarsi i denti è meglio spazzolino elettrico o quello tradizionale?

Giugno 8, 2023 CDR Comments Off

Se lavarsi i denti ogni giorno è fondamentale per la salute della nostra bocca, poter fare affidamento sullo strumento più adatto a noi – e imparare a usarlo nel modo giusto – è altrettanto importante per ottenere ottimi risultati. A guidarci alla scoperta di un corretto utilizzo dello spazzolino da denti, orientandoci nella scelta tra quello tradizionale e quello elettrico, è la dottoressa Giada Lecci del Centro Dentistico Romagnolo.

 

“Diversi studi – afferma la dottoressa Lecci – hanno dimostrato che l’efficacia dello spazzolino tradizionale e di quello elettrico è la medesima: determinante è utilizzarli in modo appropriato per poter massimizzare i risultati ed evitare effetti indesiderati. La scelta è sempre personalizzata, a seconda della manualità del paziente; in linea generale se quest’ultimo ha una manualità ridotta, lo spazzolino elettrico permetterà una migliore pulizia”.

 

Molto importante è la scelta delle setole: meglio affidarsi a una setola morbida, capace di assicurare una pulizia più efficace perché omogenea, mentre le setole dure aumentano il rischio di danneggiamento sia per i tessuti duri che per quelli molli. “Purtroppo è spesso radicata l’errata convinzione che lo spazzolino con setole dure pulisca meglio di quello con le setole morbide” rivela la dottoressa Lecci. “Al contrario un eccessivo strofinio può causare delle concavità nel dente che facilitano la formazione di carie”.

 

La tecnica migliore per pulirsi i denti con lo spazzolino tradizionale è quella di “Bass modificata”. Per prima cosa occorre posizionare lo spazzolino con un’inclinazione di 45° rispetto alle gengive, tenendo le setole leggermente inserite nel solco gengivale. Poi si eseguono una leggera pressione e vibrazione per disgregare la placca prima di passare a un movimento a rullo per allontanare la placca dalla superficie interna ed esterna dei denti.

 

Con lo spazzolino elettrico, che ruota, oscilla e pulsa, sono molto importanti la pressione e il tempo di utilizzo. “In questo caso – precisa la dottoressa Lecci – lo spazzolino va posizionato a cavallo tra il dente e la gengiva. Se viene appoggiato troppo in alto, si rischia di depositare la placca nel bordo gengivale; se fa perno invece troppo sulla gengiva, rischia di danneggiare quest’ultima e di far accumulare i batteri nella sacca che si forma sotto al dente. In quest’ultimo caso è suggerito orientarsi su spazzolini con sensore di pressione, con una luce che diventa rossa se premiamo troppo, ossia quando lo spazzolino rallenta e danneggia i tessuti. Ce ne sono alcuni timerizzati, che vibrano ogni trenta secondi. Un’ulteriore attenzione va rivolta al tempo di spazzolamento, che dovrebbe superare i due minuti ma non eccedere i quattro per evitare che un sovraspazzolamento danneggi i tessuti morbidi e duri”.

 

Esiste poi un terzo tipo di spazzolino, quello sonico, che invece di ruotare vibra. “E’ uno spazzolino che riproduce il movimento ottimale che dovremmo compiere con quello manuale” spiega la dottoressa Lecci. “Poiché vibrando fa una sorta di solletico al dente, a volte i pazienti preferiscono evitare questa sensazione leggermente fastidiosa optando per lo spazzolino elettrico”.

 

Per i bambini più piccoli il consiglio è di orientarsi verso spazzolini manuali con setole morbide e una testina di ridotte dimensioni. A questi pazienti va insegnato il movimento rotatorio, che risponde bene alle esigenze di pulizia dettate da una dieta parzialmente diversa da quella degli adulti; successivamente dovranno essere insegnati loro anche gli altri movimenti.

 

“Sebbene un utilizzo corretto dello spazzolino da denti non risolva tutti i problemi e non dispensi dal ricorso a strumenti interdentali – conclude la dottoressa Lecci – è sicuramente un passo fondamentale per tenere pulito prima di tutto il solco dentale, dove occorre rimuovere la placca per evitare il formarsi del tartaro”.