“E’ come se dovessimo salire in auto per raggiungere una città: arriveremo comunque a destinazione, ma cambiano le tempistiche e il comfort del viaggio”. Per spiegare le differenze tra ortodonzia tradizionale e ortodonzia invisibile – l’apparecchio fisso con le piastrine in metallo (brackets) e quello rimovibile (allineatore trasparente) – la dottoressa Giulia Guadagni ricorre a una similitudine semplice ma efficace, che risponde alle domande più frequenti dei pazienti del Centro Dentistico Romagnolo.
L’ortodonzia è la branca specialistica che si occupa di prevenzione, diagnosi e cura delle malocclusioni e dei difetti di malposizione negli adulti e nei bambini in un concetto più ampio di cura della bocca. “E’ una precisazione fondamentale – spiega la dottoressa Guadagni – perché sottolinea l’importanza dell’igiene. Un trattamento ortodontico può essere fatto solo in una bocca sana: se sono presenti carie, occorre prima curarle e istruire al mantenimento della salute orale”.
Una buona salute orale non è solo una premessa necessaria per la corretta riuscita di un trattamento ortodontico, ma il livello di igiene orale è anche un fattore importante nella scelta tra ortodonzia tradizionale e invisibile. Un paziente motivato a indossare correttamente (per il tempo realmente necessario) un apparecchio rimovibile e a farsi carico di un’accurata igiene dentale giornaliera può beneficiare di alcuni vantaggi dell’ortodonzia invisibile. Vediamo i principali.
Vantaggio estetico: l’apparecchio invisibile non comporta placchette metalliche o fili tipici dell’apparecchio fisso e ha uno spessore decisamente più ridotto, poco oltre quello di una lente a contatto.
Vantaggio pratico: l’apparecchio trasparente è facilmente removibile, mentre quello tradizionale può essere rimosso solo dal dentista.
Vantaggio di comfort: l’apparecchio trasparente è confortevole, liscio, userfriendly e privo di componenti metalliche che talvolta possono procurare graffi a labbra e gengive.
Vantaggio igienico: l’apparecchio rimovibile è facile da pulire e rende semplice l’igiene dei denti, mentre quello fisso richiede l’uso di scovolini e idropulsori per la difficoltà a intervenire tra una piastrina e l’altra.
Vantaggio temporale: la durata della terapia può ridursi fino al 40% rispetto a quella con l’apparecchio fisso.
Inoltre il controllo professionale da parte del dentista sugli apparecchi fissi deve essere piuttosto frequente (almeno una volta ogni 4-6 settimane), mentre nel caso di apparecchi mobili il check-up può essere fatto anche a distanze di tempo leggermente più ampie.
“Tuttavia – sottolinea la dottoressa Guadagni – questi benefici dell’ortodonzia invisibile sono reali solo se il paziente si impegna a seguire le indicazioni ricevute. Se, ad esempio, l’apparecchio mobile non viene indossato per il tempo necessario, la situazione cambia notevolmente. Per questo ritengo fondamentale stipulare un patto con il paziente, un’alleanza terapeutica con i genitori del paziente se questo è un bambino molto piccolo: occorre che ci sia una reale collaborazione per la buona riuscita del trattamento”.
Nei casi di bambini particolarmente vivaci o di pazienti con difficoltà personali o oggettive nel gestire autonomamente l’apparecchio rimovibile, il ricorso all’ortodonzia tradizionale resta un’opzione sempre valida e parimenti efficace. “Non ci sono dogmi – ribadisce la dottoressa Guadagni – ma valutazioni professionali che vengono fatte confrontandosi con le situazioni concrete dei diversi pazienti e ribadendo sempre che la condizione di partenza e di mantenimento per ogni soluzione sono una buona igiene orale e buone abitudini alimentari, necessari a impedire la formazione di carie e infiammazioni come gengiviti e parodontiti”.
Anche in ambito odontoiatrico, dagli anni Duemila in avanti, i grandissimi progressi tecnologici legati all’evoluzione del digitale hanno rivoluzionato l’attività clinica. “Oggi si usa molto più la testa prima di usare le mani – sintetizza la dottoressa Guadagni – grazie alla programmazione dei movimenti resa possibile da programmi informatizzati di simulazione. La virtualizzazione della terapia riduce il margine di errore, limita le sorprese e aumenta il livello di precisione rispetto a un passato non troppo remoto in cui buona parte degli interventi erano basati sull’abilità manuale del professionista. La diagnostica evolve nel tempo ma non ha età, mentre le tecniche si differenziano così come i materiali a disposizione. Si può scegliere di rimanere ancorati a vecchie abitudini oppure, come accade al Centro Dentistico Romagnolo, studiare e approfondire le novità, valutarne i possibili utilizzi, farsi guidare dalla curiosità verso il nuovo evitando il ‘si è fatto sempre così’”.
Apparecchio fisso o rimovibile: patti chiari per una scelta consapevole
“E’ come se dovessimo salire in auto per raggiungere una città: arriveremo comunque a destinazione, ma cambiano le tempistiche e il comfort del viaggio”. Per spiegare le differenze tra ortodonzia tradizionale e ortodonzia invisibile – l’apparecchio fisso con le piastrine in metallo (brackets) e quello rimovibile (allineatore trasparente) – la dottoressa Giulia Guadagni ricorre a una similitudine semplice ma efficace, che risponde alle domande più frequenti dei pazienti del Centro Dentistico Romagnolo.
L’ortodonzia è la branca specialistica che si occupa di prevenzione, diagnosi e cura delle malocclusioni e dei difetti di malposizione negli adulti e nei bambini in un concetto più ampio di cura della bocca. “E’ una precisazione fondamentale – spiega la dottoressa Guadagni – perché sottolinea l’importanza dell’igiene. Un trattamento ortodontico può essere fatto solo in una bocca sana: se sono presenti carie, occorre prima curarle e istruire al mantenimento della salute orale”.
Una buona salute orale non è solo una premessa necessaria per la corretta riuscita di un trattamento ortodontico, ma il livello di igiene orale è anche un fattore importante nella scelta tra ortodonzia tradizionale e invisibile. Un paziente motivato a indossare correttamente (per il tempo realmente necessario) un apparecchio rimovibile e a farsi carico di un’accurata igiene dentale giornaliera può beneficiare di alcuni vantaggi dell’ortodonzia invisibile. Vediamo i principali.
Vantaggio estetico: l’apparecchio invisibile non comporta placchette metalliche o fili tipici dell’apparecchio fisso e ha uno spessore decisamente più ridotto, poco oltre quello di una lente a contatto.
Vantaggio pratico: l’apparecchio trasparente è facilmente removibile, mentre quello tradizionale può essere rimosso solo dal dentista.
Vantaggio di comfort: l’apparecchio trasparente è confortevole, liscio, userfriendly e privo di componenti metalliche che talvolta possono procurare graffi a labbra e gengive.
Vantaggio igienico: l’apparecchio rimovibile è facile da pulire e rende semplice l’igiene dei denti, mentre quello fisso richiede l’uso di scovolini e idropulsori per la difficoltà a intervenire tra una piastrina e l’altra.
Vantaggio temporale:
la durata della terapia può ridursi fino al 40% rispetto a quella con l’apparecchio fisso.
Inoltre il controllo professionale da parte del dentista sugli apparecchi fissi deve essere piuttosto frequente (almeno una volta ogni 4-6 settimane), mentre nel caso di apparecchi mobili il check-up può essere fatto anche a distanze di tempo leggermente più ampie.
“Tuttavia – sottolinea la dottoressa Guadagni – questi benefici dell’ortodonzia invisibile sono reali solo se il paziente si impegna a seguire le indicazioni ricevute. Se, ad esempio, l’apparecchio mobile non viene indossato per il tempo necessario, la situazione cambia notevolmente. Per questo ritengo fondamentale stipulare un patto con il paziente, un’alleanza terapeutica con i genitori del paziente se questo è un bambino molto piccolo: occorre che ci sia una reale collaborazione per la buona riuscita del trattamento”.
Nei casi di bambini particolarmente vivaci o di pazienti con difficoltà personali o oggettive nel gestire autonomamente l’apparecchio rimovibile, il ricorso all’ortodonzia tradizionale resta un’opzione sempre valida e parimenti efficace. “Non ci sono dogmi – ribadisce la dottoressa Guadagni – ma valutazioni professionali che vengono fatte confrontandosi con le situazioni concrete dei diversi pazienti e ribadendo sempre che la condizione di partenza e di mantenimento per ogni soluzione sono una buona igiene orale e buone abitudini alimentari, necessari a impedire la formazione di carie e infiammazioni come gengiviti e parodontiti”.
Anche in ambito odontoiatrico, dagli anni Duemila in avanti, i grandissimi progressi tecnologici legati all’evoluzione del digitale hanno rivoluzionato l’attività clinica. “Oggi si usa molto più la testa prima di usare le mani – sintetizza la dottoressa Guadagni – grazie alla programmazione dei movimenti resa possibile da programmi informatizzati di simulazione. La virtualizzazione della terapia riduce il margine di errore, limita le sorprese e aumenta il livello di precisione rispetto a un passato non troppo remoto in cui buona parte degli interventi erano basati sull’abilità manuale del professionista. La diagnostica evolve nel tempo ma non ha età, mentre le tecniche si differenziano così come i materiali a disposizione. Si può scegliere di rimanere ancorati a vecchie abitudini oppure, come accade al Centro Dentistico Romagnolo, studiare e approfondire le novità, valutarne i possibili utilizzi, farsi guidare dalla curiosità verso il nuovo evitando il ‘si è fatto sempre così’”.
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